29/7/2024

Rifiuti

Riduzione dei rifiuti speciali in Italia nel 2022

Rapporto ISPRA 2024

Con il "Rapporto Rifiuti Speciali - Edizione 2024" (reso pubblicato il 18 luglio 2024), l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) aggiorna al 2022 i dati relativi alla produzione di rifiuti speciali in Italia.

Giunto alla sua ventitreesima edizione, il Rapporto evidenzia che "la produzione nazionale dei rifiuti generati dal sistema produttivo nazionale [...] fa registrare una flessione rispetto al 2021, attestandosi a 161,4 milioni di tonnellate (-2,1%, corrispondente a più di 3,4 milioni di tonnellate)". Secondo il Rapporto, tale flessione è anche dovuta al fatto che "il 2022 è stato un anno segnato dall’inizio del conflitto in Ucraina e dalla crisi energetica globale i cui effetti combinati hanno inevitabilmente avuto ripercussioni sul sistema economico nazionale che ancora stava riprendendosi dalla crisi pandemica del 2020".

I rifiuti non pericolosi "rappresentano il 93,8% del totale dei rifiuti prodotti" e dimostrano "un calo di 2,7 milioni di tonnellate (-1,8%)"; per quanto concerne quelli pericolosi, il calo, in percentuale, è maggiore (-6,4%, pari a quasi 680 mila tonnellate in meno).

Per quanto concerne la ripartizione tra attività economiche, il Rapporto conferma anche per il 2022, "come rilevato negli anni precedenti, che il maggior contributo alla produzione complessiva dei rifiuti speciali è dato dal settore delle costruzioni e demolizioni (Ateco da 41 a 43), con una percentuale pari al 50% del totale, corrispondente a quasi 80,8 milioni di tonnellate comprensivi dei rifiuti da operazioni di costruzioni e demolizione e di altri rifiuti prodotti da tali attività (ad esempio, rifiuti di imballaggio, oli esauriti)". "Le attività di trattamento dei rifiuti e di risanamento, rientranti nelle categorie Ateco 38 e 39, contribuiscono per il 22,8% (36,8 milioni di tonnellate), mentre una percentuale pari al 17,5% è rappresentata dalle attività manifatturiere prese nel loro complesso (Ateco da 10 a 33), circa 28,3 milioni di tonnellate. Le altre attività economiche contribuiscono, complessivamente, alla produzione di rifiuti speciali con una percentuale pari al 9,7% (quasi 15,6 milioni di tonnellate)".

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Autore

Ecoricerche s.r.l.

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