L'INAIL ha pubblicato i dati relativi a infortuni e malattie professionali dell'anno 2023.
Rispetto al 2022, le denunce di infortunio sul lavoro sono state 585.536 (-16,1%), 1.041 delle quali con esito mortale (-4,5%).
Da una prima analisi dei dati a livello nazionale, emerge il significativo "decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 607.806 del 2022 ai 491.165 del 2023 (-19,2%), mentre quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, hanno fatto registrare un aumento del 4,7%, da 89.967 a 94.191".
Significativo il calo nell'Industria e servizi (dai 578.340 casi del 2022 ai 463.950 del 2023, -19,8%), mentre salgono leggermente gli infortuni denunciati in Agricoltura (da 25.999 a 26.096, +0,4%) e nel Conto Stato (da 93.434 a 95.310, +2,0%). Decrementi importanti degli infortuni in occasione del lavoro si registrano "in molti settori produttivi, in particolare l’Amministrazione pubblica [...] (-54,8%), la Sanità e assistenza sociale (-51,2%) e il Trasporto e magazzinaggio (-37,2%)". Alcuni settori del comparto manifatturiero segnano invece un incremento, "come quelli delle bevande (+24,9%), della fabbricazione di autoveicoli (+22,0%), della riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature (+8,7%), dell’abbigliamento (+5,4%), ma anche nella fornitura di acqua-reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento (+14,3%), nelle attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+4,4%) e nelle costruzioni (+4,1%)".
In aumento le denunce di malattia professionale, che sono state 72.754 (+19,7%).
"Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel 2023, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori, dalle patologie del sistema respiratorio e dai disturbi psichici e comportamentali".