8/8/2024

Sicurezza

Gli infortuni sul lavoro in orario notturno in Italia

Pubblicazione INAIL 2024

Il 31 luglio 2024, l'INAIL ha pubblicato una nuova analisi intitolata "Gli infortuni sul lavoro in orario notturno in Italia". Questa pubblicazione si inserisce nel quadro normativo esistente che disciplina il lavoro notturno, regolamentato dal D.Lgs. 66/2003, il quale attua le direttive comunitarie 93/104/CE e 2000/34/CE.

Il decreto chiarisce le definizioni di periodo notturno e lavoratore notturno, stabilendo anche limitazioni allo svolgimento del lavoro notturno per specifiche categorie di lavoratori, come le donne in gravidanza e i lavoratori dichiarati inidonei dalle strutture sanitarie competenti. Inoltre, impone controlli preventivi e periodici adeguati al rischio a cui il lavoratore è esposto. Il lavoro notturno è definito come l'attività svolta nel corso di un periodo di almeno 7 ore consecutive comprendenti l'intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino.

Il lavoro notturno è cruciale per garantire servizi essenziali come sanità, sicurezza e trasporti. Con il tempo, anche esigenze economiche, legate a processi industriali a ciclo continuo, hanno aumentato la necessità di lavoro notturno. Tuttavia, il lavoro notturno comporta rischi significativi per la salute dei lavoratori, tra cui disturbi del sonno, malattie cardiovascolari e stress. L'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato i turni notturni come probabilmente cancerogeni per l'uomo.

L'analisi INAIL copre il periodo 2018-2022, aggiornando e ampliando i dati sugli infortuni sul lavoro notturno. Nel 2022, sono stati denunciati 18.054 infortuni notturni, rappresentando il 2,8% degli infortuni totali, con una stabilità percentuale nel quinquennio considerato. Gli infortuni mortali sono stati 96, con un'incidenza del 7,7% rispetto al totale dei decessi sul lavoro, un dato significativo rispetto alla media generale.

Gli infortuni notturni avvengono prevalentemente in occasione di lavoro (76,9%) e in misura minore in itinere (23,1%). Le lavoratrici hanno una maggiore incidenza di infortuni in itinere rispetto ai lavoratori maschi. I settori più colpiti sono quelli del manifatturiero, trasporto e magazzinaggio, sanità e assistenza sociale, e servizi di noleggio e supporto alle imprese. Questi settori coprono il 75% degli infortuni notturni complessivi. La sanità, in particolare, ha visto un incremento significativo degli infortuni notturni, influenzato anche dai contagi professionali da COVID-19.

In termini di distribuzione geografica, il Nord Italia registra la maggior parte degli infortuni notturni, con Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto in testa. I dati evidenziano una maggiore incidenza di infortuni tra i lavoratori di origine straniera rispetto ai lavoratori italiani.

La pubblicazione dell'INAIL mette in luce l'importanza di monitorare e prevenire gli infortuni sul lavoro notturno, proponendo misure specifiche per migliorare la sicurezza e la salute dei lavoratori impegnati in turni notturni. Le aziende e le istituzioni devono prestare particolare attenzione a questi dati per implementare politiche efficaci di prevenzione e protezione dei lavoratori.

Maggiori informazioni nella pagina dedicata dell'INAIL

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Autore

Ecoricerche s.r.l.

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