3/3/2025

Ambiente

Gas di scarico dei motori diesel

Pubblicazione INAIL per il rischio cancerogeno

Il 25 febbraio 2025, l’INAIL ha pubblicato un factsheet dedicato al rischio cancerogeno derivante dall’esposizione ai gas di scarico dei motori diesel (Diesel Engine Exhaust, DEE), con un focus sul valore limite di esposizione professionale (VLEP) e sulle strategie di valutazione dell’esposizione nei luoghi di lavoro.

I motori diesel sono ampiamente utilizzati nei settori dei trasporti, dell’edilizia, dell’agricoltura, dell’industria manifatturiera e mineraria. Tuttavia, dal 2012 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato le emissioni dei motori diesel come cancerogeni di gruppo 1, ossia sostanze con evidenze sufficienti di cancerogenicità per l’uomo. Secondo la Roadmap on Carcinogens della Commissione Europea, più di 3,6 milioni di lavoratori in Europa risultano esposti a questi agenti, con un rischio aumentato del 40% di sviluppare il cancro ai polmoni.

Il Decreto Interministeriale dell’11 febbraio 2021, che recepisce la Direttiva (UE) 2019/130, ha introdotto un valore limite di esposizione professionale inalatoria (VLEP) per il carbonio elementare – utilizzato come indicatore dell’esposizione ai DEE – pari a 0,05 mg/m³ nelle 8 ore lavorative.

Questo valore è operativo dal 21 febbraio 2023, mentre per i lavori in sotterraneo lo sarà a partire dal 2026. Il factsheet evidenzia che la tossicità dei gas di scarico dei motori diesel è legata alla presenza di composti incombusti come gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), noti per le loro proprietà cancerogene.

Novità

La pubblicazione analizza anche le metodologie di campionamento e analisi del carbonio elementare, identificando le tecniche più affidabili per la misurazione dell’esposizione nei lavoratori.

Un aspetto chiave riguarda la difficoltà di stabilire un limite sanitario basato esclusivamente sulla concentrazione del carbonio elementare, motivo per cui alcuni paesi, come i Paesi Bassi, hanno recentemente ridotto il VLEP a 0,001 mg/m³, un valore significativamente inferiore a quello attualmente in vigore in Italia.

Infine, il documento sottolinea la necessità di adottare misure di prevenzione e protezione per i lavoratori esposti, come la sorveglianza sanitaria, l’iscrizione al registro degli esposti e l’adozione di strategie di riduzione dell’esposizione residua. L’INAIL evidenzia che, sebbene il valore di 0,05 mg/m³ rappresenti un passo avanti nella protezione dei lavoratori, potrebbe essere oggetto di ulteriori revisioni nei prossimi anni per garantire una maggiore tutela della salute nei luoghi di lavoro.

Maggiori informazioni nel sito dell'INAIL.

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Autore

Ecoricerche s.r.l.

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